DA ROMA A CASTELGANDOLFO
attraverso Antica v. Appia
Difficoltà generale: medio
Diff. Tecnica : °
Diff. Fisica :**
Lunghezza.: 55 km
Disl. Tot: 550 mt
Periodo consigliato: tutto l’anno
Tempo tot. di percorso : 3 ½ ore
Generale: questo percorso può essere realizzato anche solo in parte, per questo è adatto a tutti; parte direttamente dal centro della città e non necessita dell’auto. La prima parte si svolge sul basolato della Antica Via Appia, un’escursione semplice alla ricerca del verde oltre le mura. La seconda parte persiste sulla Via Appia Antica, per ciò che ne rimane attraversando la Via Appia nuova. Prosegue poi su tratti di asfalto e sterrato fino raggiungere il paese di Castel Gandolfo, nei Castelli Romani, da dove si può ammirare il lago dall’alto, volendo, aggiungendo un po’ di km si può fare una “salto” alle spiagge del lago di Albano e fare anche il giro del lago.
Il tratto dove abbandona l’antica Appia, all’altezza della loc. Frattocchie, si dovranno affrontare diversi strappi impegnativi per poter raggiungere l’altezza dei Castelli Romani, per cui la seconda parte è riservata a biker allenati.
Il giro parte da Roma città: Piazzale Numa Pompilio- Terme di Caracalla, dove inizia storicamente la Via Appia Antica-
Descrizione tecnica del percorso: Dato che il percorso si svolge lungo l’antica Via Appia, frequentata sia da pedoni che da alcune auto è particolarmente importante prestare attenzione. Inoltre la strada incrocia diversi attraversamenti con strade molto trafficate, solo a volte custoditi dai vigili è importante prestare attenzione. Chiaramente lungo il percorso può essere interessante porgere un attimo alla storia archeologica del sito che si attraversa può rendere il percorso più affascinante.
Il percorso parte da Piazzale Numa Pompilio, andando verso Porta S.Sebastiano dove superato il semaforo inizia la via Appia Antica , in discesa fino alla chiesa del Quo Vadis. Sul bivio dell’Appia Antica con la Via Ardeatina si può, entrando attraverso il cancello davanti, attraversare il complesso delle Catacombe di S.Sebastiano, che salendo con un breve strappo, primo piccolo impegno del percorso permetterà di godere di una vista di particolare bellezza che farà già dimenticare di essere ancora in città.
Proseguendo la strada delle Catacombe con una brevissima discesa si torna sull’antica via appia all’altezza della zona archeologica del Circo di Massenzio e con una breve salita raggiungiamo la Tomba di Cecilia Metella. Davanti alla Tomba, possiamo fare rifornimento di acqua e osservare i ruderi suggestivi di un’antica chiesa romana, oltre all’interessante tomba a cilindro di C. Metella.
Qui inizieremo a fare i conti con la difficoltà dell’antico basolato romano, ripercorrendo i passi degli antichi e che richiederà un’pò di attenzione. Lungo la via antica è possibile evitare il basolato passando i brevi tratti alternativi ai lati del basolato, a volte con cunette di diversa difficoltà e single-trek che possono creare difficoltà se affronatti ocn leggerezza per cui se non ci resta particolarmente fastidioso il basolato consigliamo restare sulla via principale.
L’Appia Antica continuerà praticamente in pianura fino a superare gli incroci di Via di Tor Carbone (fontanella a destra) e Via di Torricola e lasciando sotto di noi il tunnel sul G.R.A.
Dopo una discesina si continuerà dritti su strada un poco dissestata e con due piccole salitele e si giungerà all’incrocio con la Via di Fioranello, a destra si trova la cava utilizzata come palestra di roccia per i free-climbing romani.
Qui se si vuole si può prendere a destra a lato di un grande casale, dopo una sbarra, si lascerà l’Appia per percorrere alcune facili sterrate in saliscendi all’interno della Tenuta di Fioranello, dapprima nel paesaggio delle cave di selce e poi in una zona caratterizzata da casali e grandi spazi agricoli aperti. Quando sentiamo il bisogno di fare ritorno faremo marcia indietro e si ripercorrerà tutta la strada a ritroso e le salite diventeranno discese e viceversa…
Classico: all’altezza con la Via di Fioranello proseguire dritto sul tratto rimanente della Via Appia e si raggiunge una strada molto trafficata, da attraversare per continuare la via Appia su un tracciato sempre più sconnesso si sottopassa il ponte della ferrovia all’altezza di S- Maria delle Mole, poi si attraversa ancora e si raggiunge l’ultimo tratto della antica Appia.
Proseguire ancora dritti, in single track erboso ed in discreta salita. In cima allo strappo si raggiunge la fine dell’Appia all’altezza della frazione di Frattocchie;alla fine della antica via Appia, qui si può fare rifornimento di acqua minerale con un gusto frizzante. Prestando molta attenzione si raggiunge il semaforo che attraversa la Via Appia Nuova , e si attraversa l’Appia Nuova dove si prende una strada Via del Sassone, dove si costeggia il convento dei Trappisti e si prende a destra per una strada poco trafficata che, dopo un primo tratto asfaltato e in discesa comincia a salire con forti pendenze. Da questo punto in poi lescursione sarà rallegrata dall’entusiasmo dei numerosi quadrupedi canini che vigilano sulla sicurezza delle abitazioni; la loro voglia di congratularsi con voi, a modo loro, per l’impegno dimostrato nell’affrontare le salite.
In cima al duro strappo si trova un’edicola sacra: qui si gira a destra in lieve falsopiano e si incrocia la strada provinciale di Spinabella.
Incrociata via Spinabella si prende a sinistra per pochi metri e si riprende a salire a destra per una stradina asfaltata che presto diventa sterrata, quindi nuovamente asfaltata, inerpicandosi con tratti molto duri fino a trovare una stradina a destra, via Verga che scende in maniera ripidissima fino all’imbocco del tunnel stradale che conduce al lago di Albano. Senza sfociare sulla pericolosissima strada, si tiene a sinistra Via Vinci, che sovrapassa il tunnel e risale con una dura rampa che gira a destra. Al bivio si prosegue a sinistra quasi in pianura e poi subito a destra. Qui comincia un altro difficile strappo asfaltato che, con ragguardevole pendenza e dopo una svolta secca a sinistra, ci porta alla statale che corre sull’orlo del cratere. Girando a destra siamo in poche centinaia di metri sotto il Palazzo papale di Castelgandolfo e svoltiamo a sinistra per l’ultima salita che conduce, su sampietrini, al belvedere del lago. Qui, finalmente si può fare un piacevole break ammirando il lago di Albano che apre sotto di noi.
Il ritorno verso Roma avviene, in gran parte, per la stessa strada percorsa in precedenza; il nostro ritorno sarà quasi tutto in discesa, rilassante con un ritorno soddisfacente della gita fuori porta ai Castelli Romani come da tradizione.
1 variante: se non siha tempo e ancora gambe, sul lato destro della chiesa, raggiunto Castegandolfo, prende inizio una discesa con scalette, divertente farle con la bike, si raggiunge l’asfalto che porta la lago e da qui prendendo a destra si può “circunavigare” il lago, per poi, prendere il traforo e riprendere la strada in precedenza.
2 variante: rgggiunto l’incrocio dell’Appia antica con Via dell’Almone, sul ritorno, a destra si raggiunge la Caffarella, da li si torna, con single-track e sterrati., tutti visibili, verso la fine del parco.
Descrizione archelogica: la via Appia Antica è integrata nel Parco Regionale suburbano dell’Appia Antica 3500 ha , è delimitata dalle Mura Aureliane, dalla via Ardeatina, dalla via Tuscolana, dall’Appia Nuova, dall’abitato di S. M.delle Mole e il fosso delle Cornacchiole. all’interno del Parco si trova il Parco della Caffarella e il Parco degli Acquedotti due dei polmoni verdi, pubblici, della città. La morfologia del territorio si è formta a seguito del Vulcano laziale che attraverso una grande colata che ha raggiunto il punto ca. dove è il Mausoleo di cecilia Metella ha creato il paesaggio odierno.
La flora è particolarmente ricca ca. 700 tipi di flora spontanea. La via Appia era la più importante delle vie consolari romane “Regina viarum” anche per gli importanti monumenti ancora oggi conservatesi. Questo itinerario interessante per la valenza culturale.
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